26 Mag 2023

Marco Rossano (Dir. Premio Fausto Rossano): “Il festival Studentesco è stato un successo. Il nostro progetto è aiutare i giovani ad avere gli strumenti giusti per sensibilizzarli sulle tematiche sociali”

Marco Rossano, documentarista e sociologo visuale,  ha parlato dell’iniziativa realizzata nell’ambito del Piano Nazionale Cinema e Immagini per la Scuola promosso da MiC e MiM ai microfoni di Tv Campi Flegrei nel corso di Sudreporter. Queste le sue parole:

“Il bilancio del Festival? È ottimo, questa era la prima edizione. Si tratta di un festival di cinema sociale dedicato agli studenti delle scuole. Abbiamo concluso il 13 maggio al Cinema Modernissimo proiettando i corti realizzati dagli studenti durante l’anno“, esordisce così Rossano, direttore e organizzatore della Festival Studentesco Cinema del Sociale. “Siamo felici che, oltre al piacere di avere tutta la sala piena, abbiano partecipati attivamente le famiglie, i professori, i presidi, il mondo delle associazioni e della cultura. Si è creata una giornata di unione e condivisione a base di cinema e sociale”, aggiunge.

“Il nostro progetto  – spiega – finanziato dal MiC e dal MiM, serve per diffondere il linguaggio audiovisivo nelle scuole. I più giovani utilizzano il telefonino e i social senza tanta consapevolezza. Noi con questi progetti cerchiamo di fornire gli strumenti per essere più consapevoli nell’uso delle immagini“.

“In questi anni ho visto una crescita su questa tematica – anche grazie al Premio Fausto Rossano – e per questo sono orgoglioso del tragitto e della crescita che stiamo avendo. A ottobre ci sarà la nona edizione del Festival, che voglio ricordare è dedicato alla memoria di mio padre, Fausto Rossano, ultimo direttore dell’Ospedale psichiatrico Leonardo Bianchi di Napoli. Lui iniziò tutta un’opera di dismissione dei pazienti, chiudendo di fatto il nosocomio. In realtà noi non vogliamo fare un’operazione di mero ricordo della persona, noi con l’associazione cerchiamo di portare avanti un’idea culturale di salute mentale ma intesa come benessere delle persone“.

“Nel corso degli anni stiamo toccando tantissimi temi sociali, passiamo dalla salute mentale alle tematiche giovanili come il bullismo. Abbiamo parlato di ludopatia, di alzheimer, di cambiamenti climatici. E poi lavoriamo tantissimo all’interno delle scuole e delle università, visto che rappresentano per noi il pubblico del presente. E attraverso il linguaggio delle immagini e del cinema proviamo a sensibilizzare su queste tematiche“.

Audiovisivo e Social

“Come tutti gli strumenti, non è lo strumento in sé ad essere cattivo, ma dipende dall’uso che ne facciamo. Se i più giovani lo usano in un determinato modo, dipende anche da noi che non riusciamo ad entrare in contatto con loro. Dobbiamo aiutarli a utilizzare questi strumenti in modo corretto. Io credo che bisognerebbe fare un cambiamento a 360 gradi dell’istituzione scuola. I metodi di insegnamento sono gli stessi di 150 anni fa. Ma è lontanissimo dal mondo reale e che vivono i ragazzi. Oggi il mondo è in condivisione costante, connesso 24 ore su 24. Come possiamo pensare ancora oggi ad avere spazi scolastici che fanno riferimento a un’idea di scuola e di istruzione così vecchia“.

“I ragazzi sembrano poco attenti, in realtà hanno un’attenzione che varia da un concetto all’altro. Ad esempio stiamo parlando e ascoltano musica. Oppure ascoltano musica e scrivono, ma sempre in contemporanea. Ma non per questo sono disattenti o più stupidi. E poi c’è sempre in conflitto generazionale, l’importante però è non demonizzare e cercare di fare dei progetti per andare incontro al loro mondo e per capire meglio loro, che po significa capire meglio noi stessi”, conclude Marco Rossano.